31 Gennaio 2013


Tirare un po' di più...

Ho iniziato a fare degli allenamenti in combinata, cioè esercitando due discipline in successione per alcune serie.

Praticamente cinque minuti di bike su rullo alla massima potenza e poi corsa su tapis velocità 14 per cinque minuti, il tutto per cinque volte.

Ho retto veramente per poco.

A dir la verità pensavo di non riuscire a correre tenendo quella velocità invece si può fare... zoppicando.

La cosa pazzesca e che finché uno non prova a testarsi con metodologie simili, non comprende quanto il proprio corpo sia debole e quanto sia difficoltoso.

Se ripenso ai consigli del medico che dice sempre di correre non più di tre volte alla settimana...

La mente è fondamentale ma il fisico deve rispondere altrimenti si rischia di "voler fare, senza la possibilità di poter fare".

Altra cosa che sto imparando, è ad integrare bene l'alimentazione. Lavorando di qua e di là si finisce sempre per mangiare male, quindi ho deciso d'integrare con proteine, bca e vitamine, niente di laborioso, un paio di cucchiai tanto per dare al fisico dopo i vari allenamenti la sensazione di non essere rimasto solo.

Mi piacerebbe perdere almeno tre o quattro kilogrammi tanto per alleggerirmi un po' e spendere meno combustibile durante gli allenamenti. Quindi niente carboidrati dopo le 18 e comunque pochi durante la giornata. Spero di perderli velocemente perchè meno carboidrati, uguale anche a meno energia e senso di sazietà.

27 Gennaio 2013


E’ tutta una questione di testa.

Oggi finisce la mia prima settimana di scarico. Dopo tre settimane da quando ho iniziato ad allenarmi intensamente, questa è stata la prima settimana di ritorno alla “normalità”. Una sensazione assurda, mi sembrava di avere un motore a duecento giri pronto a partire ma sollevato da terra.

A metà settimana sono dovuto andare in piscina per forza per quaranta minuti prima esplodere e anche ieri che era Sabato sono dovuto andare i piscina per un’altra oretta. Oggi invece ho provare le scarpe nuove, una corsa veloce per dieci kilometri, sono spettacolari anche nel colore: arancioni e gialle fosforescenti.

Il corpo ha reagito bene recuperando molte energie che nelle ultime settimane avevo esaurito. La testa invece ha reagito male, ieri dopo il nuoto volevo fare un po’ di bike in casa ma non avevo voglia, è stato un po’ come  se non fossi più “in tiro” e la testa mi ha portato subito altrove.

Adesso vediamo domani come mi sveglio… mi piacerebbe alzarmi presto e fare almeno un’ora e trenta di bike in casa sul rullo prima di andare a prendere l’aereo che mi porterà a Roma per lavoro. Anche perché domani sera arriverò molto tardi, verso le undici e trenta se va tutto come previsto senza ritardi e quindi è impensabile che riuscirò a fare qualcosa, forse un po’ di streching, vedremo.

23 Gennaio 2013


Il sellino: quello sconosciuto strumento di tortura dei ciclisti alle prime armi come me.

Io non capisco, ne ho cambiati già tre e quando mi alleno ho un male pazzesco da tutte le parti… soprattutto in basso. Credevo di essere l’unico sfigato con questo problema invece ho scoperto che il problema è di molti e che risolverlo non è così facile.

Ma al posto di alleggerire i telai non potrebbero inventare un sellino comodo? Si fanno tante elucubrazioni mentali sul risparmiare grammi e poi uno deve farsi gonfiare la prostata come un melone per poter pedalare.

Ho chiesto ad un corridore come fa e lui in tutta tranquillità, mi ha risposto: “l’unica è pedalare tanto, dopo molto tempo la parte diventa insensibile”.
 
Da questa risposta ho dedotto che dopo i pugili i ciclisti sono i più suonati.

 

21 Gennaio 2013


Sono tre settimane che mi alleno intensamente e questa è la settimana di scarico. Ne ho bisogno perché faccio difficoltà ad adattarmi al carico giornaliero di lavoro e poi perché la mia attività di prestigiatore che prima facevo dopo le ore ventidue, da un po' perde colpi.

Ho degli arretrati da preparare e anche se ho deciso di prendermi una pausa con l'arte magica fino a fine Giugno, non posso perdere l'elasticità delle mani e quindi mi tocca mantenermi un minimo in esercizio.

Dedico i giorni di riposo come la Domenica per esercitarmi e continuare a "pensare" a nuovi effetti magici. A dire la verità questa Domenica l'ho passata a riprendermi nel letto, cercando di dimenticare la caduta che ho fatto in bike durante l'allenamento di Sabato.

Ero dalle parti del lago di Avigliana e mentre tornavo verso casa ad un certo punto è apparso un "muro" (un "muro" e' quando il corpo dice: "basta!" e il cervello si rifiuta di continuare per la troppa fatica), così per non rischiare ho accostato a bordo strada vicino ad un bar dove c'erano due ragazze che parlottavano davanti alla porta.

Peccato che non ho calcolato e qui viene fuori la mia pochissima esperienza sulla bicicletta che ero ormai oltre il mio limite e dopo aver sganciato a fatica il piede destro dal pedale, nel momento che ho cercato di sganciare quello sinistro, mi sono incasinato e sono caduto senza riuscire a controllare la situazione.

Ho capito che il casco serve; mi sono sempre chiesto se il casco da bike avesse un senso, c'è l'ha, ve lo assicuro perché dopo la spalla ho sbattuto la testa a terra con un tonfo secco.

Una figura da pirla incredibile, fatta anche davanti alle ragazze che si sono chieste chi era quel pazzo, che poi a terra non riusciva neppure a sganciare quel cacchio di pedale. rimasto comunque agganciato alla mia scarpetta.

Altro che IronMan...

20 Gennaio 2013


Mi sono iscritto all'IronMan 2013 di Nizza!

In verità mi sono iscritto gli ultimo giorni di Dicembre poi ho avuto l'influenza e ho dovuto fermarmi per 15 giorni perché non voleva saperne di passare.

Oggi è arrivata la notizia che Nizza è sold out! Finiti i posti!

In questo periodo, intendo dall'ultimo mio primo post, sono passati ben 4 mesi nei quali molte cose si sono avvicendate.

Ma procediamo per ordine.

Settembre e Ottobre sono stati caratterizzati da lunghi allenamenti per capire se potevo veramente pensare d’iscrivermi ad una gara che richiedeva allenamenti multi disciplina.

Swim, Bike e Run richiedono impegno e costanza nell’allungare le distanze e nel condizionare il proprio corpo ad un lavoro aerobico prolungato. Sembra facile ma non lo è per nulla, almeno per me che ho dovuto allenarmi tutte la sere fino a tardi e dedicare interi weekend, mantenendo un equilibrio costante con la famiglia e il lavoro. IMPOSSIBILE?

Esatto, proprio impossibile perché mia moglie ha dato agli inizi di Ottobre uno stop a tutto quanto, riportandomi alla dura realtà di tutti i giorni. Non ne poteva più.

Immaginate di correre per saltare un piccolo dirupo e mentre state per spiccare il volo sentiate il corpo che improvvisamente si blocca pietrificandosi. Brutta sensazione vero?

Vi assicuro che lo è.

A quel punto non so perché ma non ho combattuto, la mia mente forse non aspettava altro che lasciarsi andare e accettare la situazione. Non poteva essere fatto e basta. Troppi gl’impegni, poco il tempo, troppa la fatica fisica richiesta e poi mi sentivo non capace di arrivare ai livelli richiesti.

Si perché per la gara si nuota in mare aperto per 3,8 km, si percorrono subito dopo 180 km in bicicletta e infine si finisce facendo una maratona per 42 km. Il tutto partendo alle 6,30 del mattino e finendo tante ore dopo.

Novembre è stato il mese del  buio e del vuoto, era come se si fosse spenta la lampadina della vitalità mi sentivo svuotato e non c’era giorno che non mi arrovellavo fegato e cervello per capire come avrei potuto uscire da quella situazione. Qualsiasi cosa facessi la facevo svogliatamente e stranamente mi aumentava giorno dopo giorno un’energia continuamente repressa da parte mia che cercavo di chiudere da qualche parte.
In palestra ci andavo ma lavorare con i pesi mi faceva infiammare la spalla che dopo l’operazione era migliorata ma non guarita mai del tutto. Il medico l’aveva detto: “Ho rimesso a posto quel che potevo, per una persona normale andrebbe benissimo, per uno come lei sicuramente non basterà. Niente pesi, niente sforzi, niente sacco, niente arti marziali insomma faccia una vita normale con un’attività fisica normale per una persona normale della sua età”.

Verso metà Dicembre sono andato e non so perché, a farmi anche una visita dal medico che mi ha preparato per la corsa di 250 km attraverso il deserto Marocchino nel 2010. Ci sono andato per un controllo alla caviglia sinistra dove ho seri problemi al Tallone d’Achille ma in cuor mio ero lì perché avevo solo una domanda da fargli: “Potrei allenarmi duramente e affrontare  un IronMan?”
La risposta era scontata ma dovevo sentirla ugualmente: “Assolutamente sconsigliato come le avevo già detto dopo la gara del Sahara, deve smetterla con cose che richiedono sforzi prolungati ed allenamenti intensi. Alla sua età deve essere più cauto”.

Mi ricordo che quando sono tornato a casa mia moglie, vedendomi completamente spento mi ha detto solo due parole: “Ok fallo”.
E da lì è ripartito il sogno. Portare a termine un IronMan!

E’ stato come abbattere una diga, finalmente sapevo dove incanalare tutta quell’energia repressa che avevo accumulato in quei mesi. Sapevo che dovevo cambiare un po’ anzi parecchio il mio modo di vivere e dovevo fare attenzione a non pesare sulla famiglia e ovviamente il lavoro. Questa condizione è stata subito molto chiara sia a me che a mia moglie ma se lei mi appoggiava si poteva fare.
Ho passato almeno una settimana ha riprogrammare tutti gli impegni e con carta e penna ho messo giù i paletti che la vita di tutti i giorni richiedeva obbligatoriamente.

Mi piaceva stare alzato fino a tardi e quindi mi alzavo al limite per portare mia figlia a scuola in tempo, mi son sempre allenato tranquillamente, crescendo piano piano, per me la Domenica era con il Sabato il momento degli allenamenti… bene tutto questo doveva cambiare.
Sveglia alle 5,30 allenamento fino alle 7 poi famiglia e lavoro fino alle 18/19 poi piccolo allenamento e famiglia fino alle 22 infine si sarebbe chiusa la giornata con duro allenamento fino alle 23,30 e poi come un monaco a nanna.

Mi sarei allenato intensamente per brevi periodi dando il 110% e senza fare pause in modo da recuperare tempo.
Il Sabato ho concordato con la moglie che sarebbe stato l’unico giorno che avrei dedicato totalmente alla preparazione fisica almeno fino alle 18 ma la Domenica era tutta per la famiglia, dall’inizio alla fine senza interruzioni.

E così è stato mi sto abituando ad alzarmi alle 5,30.
Mi sto abituando ad allenarmi al 110% e quando finisco benedico che è finito l’allenamento.

Mi sono abituato a pedalare in casa con la bicicletta da corsa appoggiata ad un rullo almeno un’ora e trenta prima di andare a dormire.
Ma soprattutto mi sto abituando il Sabato ad iniziare a nuotare alle 8,30 per circa 3 km poi verso le 11 ad andare in bicicletta per 90 km e infine a chiudere il pomeriggio con molti km fatti di corsa.

Noto che andare al 110% e allungare le distanze progressivamente ogni Sabato mi dia la giusta speranza di riuscirci.
Per ora la spalla fa malissimo ma regge, il Tallone d’Achille è ancora attaccato anche se mi fa nuovamente zoppicare un po’ e il morale è nuovamente alto.

C’è una nuova sfida nella mia vita e non so perché io debba averne sempre una per sentirmi vivo ma è così.