12 Aprile 2013


Ieri stavo per fare il botto…

Troppi impegni lavorativi, troppi impegni dell’ultimo momento con la famiglia e ieri sera al momento di uscire per andare a correre il corpo ha detto stop.

Ho infilato la tuta, ho infilato le scarpe e ho fatto partire la musica.

100 metri di corsa e poi la testa ha iniziato a dire: “ma chi te lo fa fare?” e il corpo l’ha seguita mandando dolori acuti localizzati al ginocchio, poi alla caviglia e poi addirittura alle braccia.

Dopo 1 km mi sembrava di correre in montagna… per farla breve, sono tornato a casa, doccia e poi sono andato a dormire… a svenire per la precisione.

Sempre di più mi rendo conto che il lavoro mi prosciuga durante tutto il giorno e sto mettendo a dura prova mia moglie e mia figlia che iniziano a dare i primi segni di stanchezza da “organizzazione”.

Un esempio? Il Sabato prima portavo mia figlia a cavallo adesso sono due mesi che la porta solo mia moglie mentre io pedalo per sei ore. Non è il massimo.

Il problema del praticare Triathlon anche al mio livello di principiante è quello  del tempo. Da una parte è uno sport meraviglioso perché si riesce a limitare moltissimo le infiammazioni ai tendini e ai muscoli in quanto si variano moltissimo gli allenamenti sulle tre discipline: nuoto, bike e run dall’altro bisogna allenarsi per tre e quindi anche se tutti dicono che si possono incastrare km e tempi organizzandosi per bene, questo con la vita moderna che facciamo un po’ tutti quanti, è veramente un’impresa.

Due imprevisti e saltate due giorni di allenamenti,  senza neppure accorgervi del danno che si sta subendo sulla pianificazione degli obiettivi.

Comunque se si riesce è una bellissima esperienza molto formativa, solo che in definitiva, come sempre, oltre alla testa e al cuore ci vuole anche un pizzico di fortuna.