21 Febbraio 2013


Pedalare ad occhi chiusi...

No, non immaginatevi la scena poetica del pedalare sotto un meraviglioso tramonto, tenendo gli occhi chiusi con il vento che accarezza i capelli, invece pensate ad un uomo che si alza alle 5,45 e va in salotto, lì senza accendere la luce, indossa dei pantaloncini con un pannolino incollato sulle chiappe, una maglietta fosforescente e delle strane scarpette con un gancio sotto la suola.

Poi quest'uomo sale  su una   bicicletta rialzata  su un rullo e ancora addormentato, macina kilometri su kilometri avendo come sottofondo solo  il  rollio della ruota che fa attrito su  di una  barra. 

Quest'uomo in questo stato di coma profondo ci rimane per circa un'oretta  fino a quando,  immerso nel sudore e con il fondoschiena che grida vendetta ,  scende e trascinandosi va in doccia.

 Per me la giornata inizia così, per ora un paio di volte la settimana ma  so già che andando avanti questo dovrà essere il  mio  inizio quotidiano.

Non c'è il tramonto, non c'è il vento tra i capelli ma almeno ci sono gli occhi chiusi.