4 Febbraio 2013


Che fatica !

Ogni giorno che passa mi fa capire che mi sono buttato in un'impresa veramente impegnativa con una preparazione dura e difficile da gestire lavorando.

Inizio a comprendere sempre di più quelli che affermano che forse dopo una certa età bisogna dedicarsi a qualcosa di meno impegnativo.

Non credo moltissimo nel fattore fisico/età in quanto oggi sono molto più consapevole di quanto sto facendo e su come lo sto facendo rispetto a come mi allenavo vent'anni fa ma devo ammettere che il recupero e il tempo a disposizione sono con "vento contrario".

Ormai parlo con tanti che si stanno preparando all'Ironman e tutti sono simili nell'impegno che ci dedicano ma devo anche dire che quelli che riescono meglio sono quelli che hanno lavori part time o con orari ben definiti, divorziati o single perenni, oppure che hanno una base sportiva e una predisposizione genetica molto forte.

Purtroppo non basta essere maniaci nell'organizzazione della propria giornata perché la vita moderna ha continuamente agenti influenzatori che s'inseriscono modificando qualsiasi piano uno si sia fatto e non basta la volontà nel "dribblarli" in quanto sono di numero maggiore delle buone intenzioni.

Esempio: la figlia si ammala e per tre giorni se non hai una moglie o dei nonni che la vegliano sei fregato, ti saltano tutti gli allenamenti. Si è vero puoi pedalare alle 5 del mattino su un rullo in casa ma i vicini si stanno stancando dei criceti giganti che sentono di sottofondo nel pieno del loro sonno. Tralascio il nuoto e la corsa che a casa nella vasca...

Ho letto su un sito del nord Europa, di un'associazione sportiva di Triathlon che in una loro pagina ha inserito: "Se fosse facile si chiamerebbe football".